La storia di casAdina

Storia di casAdina

“CasAdina è il punto di arrivo di una lunga storia iniziata qualche anno fa…”

Ho sempre avuto il sogno di aprire un piccolo B&B dove gli ospiti potessero rifugiarsi, lontani dal caos cittadino e dallo stress. Un posto dove rigenerarsi tra le bellezze dell’Alta Valle Camonica, magari vicino ai più blasonati Ponte di Legno o Tonale ma nello stesso tempo lontano ed immerso nel silenzio di un piccolo borgo.

Giancarlo

I casi della vita mi hanno fatto incontrare con questo fabbricato ormai disabitato da qualche decennio, con il tetto pieno di falle e le parti lignee ormai in fase di cedimento. Non un palazzo dal valore storico, ma una casa con una storia semplice, fatta di lavoro e fatiche, fatta di povertà e di dignità. Ho raccolto le testimonianze degli abitanti, la storia di Tomasi Maria Domenica (detta Menegucci), una anziana signora che per ultima ha calpestato la stalla, il fienile, il tabià. Per ultima ha lasciato il suo segno tra le mura ormai diroccate. Inizialmente doveva solo essere un intervento immobiliare, ma poi col passare del tempo sono cambiate le intenzioni e da lì la nascita di CasAdina.

La ristrutturazione è stata lunga e laboriosa, in particolare per la difficoltà di accesso al fabbricato e di approntamento dei materiali di costruzione. Purtroppo il degrado nel quale versava l’immobile non ha permesso di salvare granché se non le volte del piano interrato e primo e qualche porzione di muro. Ho cercato di dare comunque alle stanze un aspetto curato e accogliente così che il cliente si possa sentire come a casa propria.

E qui, entra in gioco mamma Adina.               

Lei era una donna d’altri tempi, di quelle che non chiudevano mai la porta di casa perché ognuno poteva entrare a scambiare quattro chiacchiere, a chiedere un consiglio, a bere un caffè o anche solo per un sorriso o un abbraccio. Una donna che si è temprata con il lavoro dei campi, con la fatica dell’agricoltura di montagna, con il bestiame da crescere e la famiglia da curare. Ma non ha mai perso la speranza e il sorriso. A lei e alla sua famiglia ho voluto dedicare questo b&b, perché chiunque ci passi qualche giorno di vacanza, possa ritrovare il suo sorriso.        

E infine entro in gioco anche io, l’uomo dalle mille attività: un po’ geometra e un po’ ristoratore, un po’ poeta e un po’ attore, un po’ sagrestano e un po’ direttore di museo, un po’ organizzatore di eventi. Non credo di riuscire a fare tutto al meglio ma sicuramente ci metto del mio meglio per fare tutto. E soprattutto ci metto emozione…il sale della vita.

Giancarlo